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Bianco e Nero: non è soltanto il colore dei tasti del pianoforte, ma anche il contrasto che oppone, come il giorno e la notte, compositori dalle estetiche così lontane da apparire inconciliabili. Wagner e Brahms nell’Ottocento, Bussotti e Testoni nel Novecento. Lo scontro ideologico, fin dall’epoca delle antiche querelles, è sempre avvenuto fra gli incendiari fautori di una musica “dell’avvenire” e i compositori che preferivano affondare le radici in una Tradizione su cui elevare la propria voce personale. Francesco Libetta e Giulio Galimberti riassumono del resto entrambe le posizioni: il concerto è al contempo un recital tradizionale (a due e quattro mani) e una sperimentale performance in cui il corpo del danzatore dialoga con quello del musicista, per offrire al pubblico un’esperienza unica.

Francesco Libetta, pianoforte
Giulio Galimberti, pianoforte e danza

Programma

Richard Wagner
Due pezzi dal “Tannhäuser”
Polacca
Johannes Brahms
Due Danze ungheresi
Ballate
Giampaolo Testoni
Danze immaginarie
Sylvano Bussotti
Tableaux vivants (avant “La Passion selon Sade”)