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29 Giugno
La Belle Époque

Stefano Maffizzoni, flauto
Gloria Cianchetta, pianoforte

César Franck (1822-1890) / Jean-Pierre Rampal (1922-2000)
Sonata in la maggiore, FWV 8 / CFF 123
(trascrizione per flauto e pianoforte)
I – Allegretto ben moderato
II – Allegro
III – Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia
IV – Allegretto poco mosso
Georges Bizet (1838-1875) / François Borne (1840-1920)
Fantaisie brillante sur “Carmen”
Cécile Chaminade (1857-1944)
Concertino pour flûte, op. 107
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata per flauto e pianoforte FP 164
I – Allegro malinconico
II – Cantilena (Assez lent)
III – Presto giocoso

Nell’immaginario collettivo, la Belle Époque fu un momento magico,irripetibile, in cui una società molto più benestante di tutte quelle che l’avevano preceduta si affacciava con ottimismo e con joie de vivre, con leggerezza e con nonchalance, su un secolo che non poteva immaginare sarebbe stato tanto tragico e sanguinoso quanto il Novecento. I brani proposti in questo bellissimo programma ci restituiscono il profumo e il sapore di quell’epoca positiva e positivista.

La celeberrima Sonata di César Franck fu composta come dono di nozze per il violinista cui è dedicata, ed effettivamente non potrebbe esprimere meglio i voti di felicità che si augurano a una giovane coppia. Il primo movimento, lirico ed espansivo, lascia posto al turbinio focoso e altamente drammatico del secondo; nel Recitativo-fantasia, il violino (qui sostituito dal flauto, in una delle tante versioni ammesse di questo capolavoro) si innalza a vette di grande espressività in
una libera declamazione. È tuttavia nell’ultimo movimento, suggestivamente costruito a canone, che l’intrecciarsi dei due strumenti in una tonalità solare
e gioiosa sembra davvero evocare la felicità di una festa di nozze.

Non meno celebre è la Carmen di Bizet, opera fra le più amate del repertorio per il fascino della protagonista, la tragica vicenda, l’ambientazione “esotica” e i temi memorabili. Proprio a partire dai temi più famosi, F. Borne creò un brano che fa parte del repertorio dei più grandi virtuosi del flauto, e in cui le sfide tecniche si intrecciano con la bellezza delle melodie e dell’Habanera.

Il bellissimo Concertino della compositrice Cécile Chaminade è uno dei brani più celebri da lei scritti, e probabilmente nacque come brano d’obbligo
per gli esami di diploma in flauto del Conservatorio di Parigi. La stessa compositrice lo orchestrò successivamente, e in entrambe le versioni si è
conquistato un posto d’onore nella letteratura flautistica.

Altrettanto godibile è la celeberrima Sonatina di Poulenc che, come numerosi altri brani da lui scritti per diversi strumenti e pianoforte, rivela la personalità del suo autore: ironica, smaliziata, divertente e divertita, nella quale un atteggiamento apparentemente neoclassico diventa lo spunto per creazioni di grande modernità e di ascolto piacevolissimo.