Pause | Note tra Eros e Thanatos

Il cuore pulsante di Milano si ferma per un momento di riflessione e contemplazione con “Pause”, la rassegna di musica da camera ideata da Milano Classica e Associazione Maestro Raro che si svolge di domenica pomeriggio nel cuore della città.
Organizzata per offrire un’oasi nella frenesia della vita metropolitana, “Pause 2025” invita il pubblico a esplorare l’affascinante relazione tra Eros e Thanatos, desiderio e caducità, ombra e luce: tensioni che attraversano ogni esistenza e che la musica sa trasformare in bellezza condivisa
La rassegna, che vedrà la presenza di rinomati concertisti e di alcuni tra i migliori rappresentanti della nuova generazione cameristica italiana, anche grazie alla collaborazione con Le Dimore del Quartetto, si tiene a due passi dal Duomo presso la suggestiva Rotonda del Pellegrini in via delle Ore 3, sede della Fondazione Ambrosianeum, uno spazio che incarna perfettamente lo spirito della rassegna, offrendo un ambiente intimo e raccolto in cui ogni nota può essere ascoltata con la massima attenzione.
I concerti si svolgono di domenica pomeriggio, a partire dalle ore 17.00. 

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La direzione artistica è affidata a Claudia Brancaccio, Andrea Favalessa e Maria Semeraro

Notte trasfigurata

28 Settembre @ 17:00

La rassegna Pause riparte con un nuovo affascinante tema: Eros e Thanatos, dopo aver indagato, nella scorsa stagione, il rapporto tra Silenzio e Parola. Il concerto inaugurale, Notte trasfigurata, ne è un riflesso perfetto: il Quartetto op. 41 n. 3 che Schumann dedica a Clara è intreccio di desiderio e inquietudine, confessione d’amore fragile e ardente; la Verklärte Nacht di Schönberg trasforma invece il buio in luce, il peso della colpa in redenzione, la notte in rivelazione. Un viaggio poetico tra ombra e passione, in cui la musica diventa trasfigurazione dell’esistenza.

In amore e in guerra

19 Ottobre @ 17:00

Con In amore e in guerra il Trio Èkelon intreccia Eros e Thanatos in un viaggio che unisce la profondità romantica e il dramma novecentesco. La Vallée d’Obermann di Liszt si apre come un paesaggio interiore, sospeso tra desiderio e smarrimento, un dialogo silenzioso con la propria anima. A seguire, il Trio n. 2 op. 67 di Šostakovič, di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario della morte: composto nel cuore della seconda guerra mondiale, diventa grido e lamento, ma anche resistenza e testimonianza. Due opere che raccontano l’amore e la guerra, la fragilità e la speranza, in un intreccio di emozioni che parla ancora al presente.

Tra sogno e abisso

9 Novembre @ 17:00

l duo formato da Luca Magariello e Cecilia Novarino intreccia poesia e dramma in un percorso che unisce pagine tra le più intense del repertorio cameristico. Dai Phantasiestücke op. 73 di Schumann, sospesi tra dolcezza e slancio, alla cupa visione della Lugubre Gondola di Liszt, scritta in presagio di morte. L’Élégie op. 24 di Fauré aggiunge un canto intimo e doloroso, che trova un contrappunto nella forza espressiva della Sonata op. 32 di Saint-Saëns, in cui passione e virtuosismo si fanno dialogo ardente. Un concerto che attraversa sogno, malinconia e fuoco vitale, nel segno di eros e thanatos.